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L’ Osteopatia è Una, ma per comodità si distinguono alcune “specializzazioni”:
- l’ Osteopatia cranio-sacrale,
- l’ Osteopatia biodinamica e biocinetica,
- l’ Osteopatia viscerale,
- l’ Osteopatia strutturale e fasciale,
- l’ Osteopatia somato-emozionale.
L’OSTEOPATIA CRANIO-SACRALE
La motilità e l’equilibrio del sistema cranio-sacrale è estremamente importante per l’osteopata: l’espansione e la retrazione ritmica della nevroglia (le cellule connettivali che sostengono i neuroni cerebrali), influisce sul liquido cefalo-rachidiano, sulla dura madre (la meninge più esterna) e per ultimo sulle ossa craniche, cervicali e sacrali ad essa inserite, dando a quest’ultime un movimento ritmico e involontario che quando è presente e normale è segno di benessere e vitalità dell’organismo.
L’osteopata deve sentire questo ritmo con le proprie mani, individuare e rimuovere eventuali restrizioni, disfunzioni e squilibri. La terapia cranio-sacrale è specificatamente osteopatica e caratterizza l’osteopatia rispetto ad altre terapie complementari, quali la chiropratica, che non la considerano.
Sui neonati, anche di pochi giorni, si applica l’osteopatia cranio-sacrale, in presenza di disturbi o come prevenzione, affinché il meccanismo cranio-sacrale libero e equilibrato possa esplicare al pieno la sua funzione di mantenere la salute nelle prime fasi di crescita del bambino, le cui membrane cerebrali (non ancora ossificate) potrebbero avere subito degli stress durante il parto.
L’OSTEOPATIA BIODINAMICA E BIOCINETICA
E’ il metodo osteopatico “scoperto” e praticato da Sutherland, allievo diretto di Still, negli ultimi anni della sua vita. Si basa sull’ascolto e la stimolazione delle capacità di autoguarigione del paziente (la Salute nel paziente), che si deve effettuare con molta sensibilità e consapevolezza da parte dell’osteopata.
E’ stata “recuperata” da Jim Jealous sulla base degli insegnamenti da lui ricevuti da parte di una delle ultime allieve dirette di Sutherland rimaste in vita, Mrs. Ruby Day.
Il mio maestro è stato Renè Briend, D.O.M.R.F..
L’OSTEOPATIA VISCERALE
Anche i visceri e gli organi addominali si muovono, come tutto il resto del corpo, con una mobilità legata al movimento di discesa e ascesa delle cupole diaframmatiche e una micromobilità legata al movimento fasciale del corpo connesso al movimento cranio-sacrale.
Inoltre molte membrane di rivestimento degli organi e dei visceri hanno delle connessioni con altre strutture del corpo e possono metterle in disfunzione se sono essi stessi in disfunzione: ad esempio, il mesentere, parte di peritoneo che ricopre l’intestino tenue, ha la sua connessione (la sua radice) con le vertebre lombari; una tensione a livello intestinale può portare tensione o disfunzione anche a livello lombare.
Se l’osteopata individua che una o più disfunzioni muscolo-scheletriche hanno origine da disfunzioni viscerali, lavora sulle fasce che ricoprono organi e visceri e sui legamenti che li collegano ad altre strutture per riportarli alla loro corretta mobilità e motilità.
Generalmente si usano le tecniche codificate da Jean Pierre Barral, osteopata francese capofila dello studio viscerale.
L’OSTEOPATIA STRUTTURALE
Si basa sulla valutazione della mobilità muscolo-scheletrica e articolare, con opportuni test attivi e passivi, per identificare restrizioni di mobilità e disfunzioni e normalizzarle con manovre opportune, riportandole a una mobilità corretta e fisiologica.
L’OSTEOPATIA FASCIALE
Si applica su tutte le fasce del corpo, ossia le membrane di connessione e protezione che ricoprono organi, visceri, muscoli, legamenti, tendini, ossa e cartilagini.
Anche qui l’obbiettivo è come sempre il massimo recupero possibile della mobilità e della motilità fisiologica delle strutture corporee che l’hanno perduta o la presentano in forma ridotta o squilibrata.
L’OSTEOPATIA SOMATO-EMOZIONALE
Il sistema nervoso scarica, soprattutto su alcune persone, le proprie tensioni sulle strutture del corpo. Si manifestano allora delle disfunzioni, squilibri, disturbi che tendono a recidivare e a non risolversi facilmente con trattamenti viscerali o strutturali.
Il trattamento somato-emozionale tenta di rompere questo meccanismo psico-somatico per cui il sistema limbico del paziente (il sistema profondo del cervello che governa le emozioni) reagisce ad imput particolari per quel paziente e scarica tensioni su organi o zone “bersaglio”. E’ un meccanismo che ci riguarda un po’ tutti, ma alcune persone vi sono particolarmente implicate. 90